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di qui passò Francesco
di qui passò Francesco
info sul cammino:
Monte Sant'Angelo .... e oltre
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Un po' di storia ...

IL PERCHE’ DI QUESTO CAMMINO

Nel 490 d.C l’Arcangelo Michele apparve in una grotta sul monte Gargano da allora, e per molti secoli, quel luogo divenne meta di pellegrinaggio ancor prima che gli uomini pensassero di recarsi a Roma o a Santiago(il pellegrinaggio di massa alla tomba di Pietro e Paolo a Roma iniziò con il Giubileo del 1300 e il Cammino di Santiago attorno all’anno 1000).
Storia e leggende si intrecciano su questo luogo, lo stesso nome Gargano è legato ai racconti su San Michele, ma una cosa è certa, quella grotta è stata ed è ancora il luogo di culto all’Arcangelo più importante d’Europa.
Ai tempi di Francesco era meta importantissima sul cammino per la Terra Santa e il culto dell’Angelo si è legato alle migrazioni pastorali lungo i tratturi del centro/sud Italia fino a metà dello scorso secolo quando la pastorizia ha terminato di essere il centro dell’economia di quella parte d’Italia.
Si partiva per San Michele l’8 Maggio e si ritornava per San Michele (sono due i giorni dedicati al principe delle schiere angeliche) il 29 Settembre.
Di queste migrazioni restano tracce nei toponimi e nelle chiese dedicate all’Arcangelo lungo il percorso che penso di tracciare con la guida. Questo percorso ricalca il cammino dei Longobardi che avevano in Spoleto la loro capitale e che riservavano all’Arcangelo un culto particolare avendo trasformato il loro dio della guerra, Votan, nell’Arcangelo guerriero quando si convertirono al Cristianesimo.
Un cammino scomparso dedicato all’Angelo era quello ben più lungo che, partendo da Mont Saint Michel au péril de la mer in Normandia, varcava le Alpi passando dalla Sacra di San Michele in Val Susa per poi scendere fino a Monte Sant’Angelo.
Una linea diagonale, il cammino della Luce, che, idealmente, terminava in Gerusalemme.

 

COME SI LEGA LA STORIA DI FRANCESCO
ALL’ARCANGELO E A QUESTO LUOGO

Francesco era uomo medievale, amava la cavalleria e l’Arcangelo in armatura che sconfigge il demonio era il santo che lui amava di più. La vita di Francesco è stata punteggiata di incontri con gli Angeli per trovare il suo apice nelle Stimmate impresse nel suo corpo da un Serafino.
E’ storico che lui si sia recato alla grotta, ne resta la testimonianza di un altare che racchiude un Tau da lui graffito sulla roccia.
All’Arcangelo lui aveva dedicato una delle sue 5 quaresime che faceva iniziare il giorno dopo l’Assunta, il 15 agosto e che terminava il 29 Settembre e fu alla Verna, il 17 settembre, durante la quaresima del 1224, che Francesco ricevette le Stimmate.
Una leggenda narra che la madre di Francesco non riuscendo a rimanere incinta si recasse a Monte Sant’Angelo in pellegrinaggio riuscendo poi ad avere Francesco.
E’ certo che la madre di Santa Chiara, rimasta vedova e prima di entrare in monastero con la figlia, andò al Gargano in pellegrinaggio e, come testimoniano le Fonti Francescane, il Vescovo di Assisi dopo aver fatto la pace con il governatore della città per merito di Francesco, ricevette in visione l’annuncio del Transito del Santo mentre era in pellegrinaggio verso la Grotta sul Gargano.
La storia del francescanesimo immediatamente dopo la morte del Santo è poi strettamente legata ai luoghi toccati dal percorso.Le spaccature fra i suoi fratelli, che portarono alla divisione fra i più moderati; i Conventuali e i Minori videro l’affermarsi per un certo periodo del gruppo dei Fraticelli o Spirituali; l’ala più estrema che voleva riportare il movimento ad un rigore maggiore. Molti di essi furono accusati di eresia e perseguitati per questo ma trovarono l’appoggio e la protezione di Pietro da Morrone, il futuro Celestino V, eremita benedettino che viveva negli eremi della Maiella, del Morrone nei pressi di Sulmona, con un nutrito gruppo di monaci. Il suo breve papato, 7 mesi, fu per gli Spirituali la speranza di una loro legittimazione, sogno che naufragò quando Celestino compì “il gran rifiuto” lasciando il papato a Bonifacio VIII.
Lo stesso Celestino, cercando di fuggire in Anatolia con le truppe di Bonifacio alle calcagne, arrivò fino alla costa garganica dove si imbarcò per poi fare naufragio ributtato dalle onde sulla costa dove venne poi catturato.
Il percorso fa tappa a Celano, città natale di uno dei suoi primi fratelli e suo primo biografo; Tommaso da Celano e, nella zona, vi sono memorie del passaggio di Francesco. (Gagliano Aterno, Castelvecchio Subequo…)
Monte sant’Angelo si raggiunge con un ultima tappa da San Giovanni Rotondo dove visse e morì Padre Pio, francescano devotissimo dell’Arcangelo, lì mi è stato raccontato che a chi lo andava a trovare dicesse: “Che ci fate qui? Andate a Monte Sant’ Angelo quello è il luogo dove pregare
!

Dalla ricca videoteca della RAI, un documentario che racconta dei pellegrini sul monte Sant'Angelo, antico luogo di pellegrinaggio e passaggio obbligato per i pellegrini che proseguivano per Gerusalemme.
Il documento è tratto dalla serie televisiva "Rai notte cultura".
Per una buona visione è neccessaria una linea ADSL veloce (minimo 2mb) e installare il programma "Silverlight" che il sito RAI richiede e permette di scaricare liberamente.

 


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