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di qui passò Francesco
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Informazioni utili per chi vuole fare il cammino in bicicletta
a cura di Riccardo Latini*

DI QUI PASSO’ S. FRANCESCO.

     

Dall’Eremo di La Verna (Arezzo)
all’Eremo  di San Giacomo a Boggio Bustone (Rieti)

IN  BICICLETTA PER SENTIERI  e  STRADE ASFALTATE

Il percorso del Cammino Di qui Passò Francesco è quello descritto nella guida  Angela Seracchioli, e, seppur con qualche piccola variante è fattibile anche per pellegrini ciclisti non particolarmente allenati. Però come sempre quando ci si accinge a fare un lungo percorso in bicicletta con terreni e tempo atmosferico diversi è bene avere ben chiaro cosa ci aspetta.

La Credenziale
Anche questo Cammino ha una sua Credenziale particolare ed é molto bella. La si può richiedere ad Angela Seracchioli  ai numeri di telefono  333 9985141 o il 075 8051588 oppure scrivendo all’indirizzo email jacopadue@yahoo.it

Caratteristiche del percorso: 350 km circa su  asfalto e sterrato dal fondo compatto (strade bianche) con diversi tratti di puro sentiero di montagna con fondo sconnesso   e pertanto non sono adatti alla pedalata soprattuttto in caso di maltempo diventano impraticabili o molto tecnici e costringono a scendere di bicicletta per spingerla a mano. Quindi è consigliabile avere alternative al percorso previsto per i camminanti.

I dislivelli non sono notevoli, anche se si attraversa la regione centrale degli Appennini. Poche le vere salite, ma quotidiane salitelle con qualche  “strappo” che anche su asfalto possono raggiungere in alcuni casi pendenze del 10% e, con il carico delle borse, potrebbero risultare un po’ faticose e costringere a spingere la bicicletta a mano.  

Quale bicicletta utilizzare? Dipende dalle proprie abitudini e se si vuole seguire il più possibile il percorso originale o se utilizzare solo le strade asfaltate perdendo però la possibilità di vivere la bellezza di questo Cammino. Una normale montain bike con forcella anteriore ammortizzata e con sette/otto cambi adatti ai terreni più diversi può andare bene, ma anche una bicicletta da trekking anch’essa con un buon numero di cambi potrà rivelarsi più adatta. I copertoni per terreni misti, asfalto e sterrato (i semislick) sono consigliati, si perderà un po’ di velocità su asfalto ma sugli sterrati la tenuta della ruota sarà migliore. Come pure sono consigliati pedali normali con la conchiglietta ferma piede per poter utilizzare scarpe basse da trekking, che si riveleranno più adatte nei tratti dove si sarà costretti a camminare.

Cosa serve per una settimana di Cammino? Viaggiate leggeri, non c’è bisogno di portare molto nelle borse. Un paio di cambi di abbigliamento completo da ciclista potranno essere sufficienti per una settimana di pedalata. La solita  mantellina per la pioggia potrà rivevelarsi utile nelle giornate di pioggia. 

Tempo atmosferico: Nel periodo estivo mediamente le temperature si aggirano tra i 15 e 25 gradi. In primavera  le temperature sono più basse e si possono avere parecchi giorni di pioggia.

Assistenza bicicletta: in caso di necessità in tutte le cittadine che si attraversano ci sono negozi di biciclette con annessa officina.

Da soli o in compagnia?
Il detto che i Cammini si fanno da soli è valido anche sul Cammino di Francesco. Però è anche vero che la compagnia aiuta l’andare. Ma il consiglio è di non formare grossi gruppi di ciclisti (magari con auto o pulmini d’appoggio) per problemi di alloggio nei conventi e che potrebbero far perdere anche lo spirito della pedalata pellegrina. Il numero ideale è di due ciclisti che in caso di necessità possono aiutarsi.
Ma il fascino di questo Cammino é entrare nello spirito stesso del pellegrino di un tempo.

Dove dormire? Si attraversa una parte d’Italia di antica ricettività turistica, quindi si troveranno alberghi, pensioni e ostelli a cifre ragionevoli (però attenzione alla stagione estiva!).  I luoghi religiosi descritti nella guida non sempre sono disposti ad ospitare gruppi numerosi di pellegrini con bicicletta al seguito. Telefonare prima per conoscere la disponibilità  e per avvisarli dell’arrivo. In genere si tratta di camerette o cellette a due o più letti e servizi in comune,  la cifra richiesta è sempre ragionevole anche se in qualche caso per l’ospitalità non viene richiesta una cifra precisa, per cui è bene essere preparati a fare un offerta significativa. Se si sceglie di dormire nei conventi e bene avere con se il sacco a pelo. Per chi volesse ricoveri meno spartani le occasioni di alloggio a buon mercato sono numerose. Vedi aggiornamenti nel sito alla voce specifica.

Dove mangiare: Si può fare la spesa in piccoli supermercati e negozietti di alimentari anche se non sempre si può cucinare. Lungo il percorso ci sono numerose pizzerie al trancio dove con pochi euro si possono avere ottime fette di pizza o focacce farcite anche con verdure. Gli amanti della buona cucina potranno approfittare delle numerose trattorie e ristoranti che si trovano lungo tutto il percorso dove a cifre ragionevoli (pasti a prezzo fisso) offrono ottimi piatti locali.
Carte Geografiche: quelle presenti nella guida siano ottime per i camminanti, ma per un pellegrino con le ruote e bene avere con se una carta autostradale che dia una visione d’insieme del Cammino con le possibili alternative al percorso a piedi.
Molto buona é quella del TCI Umbria e Marche scala 1:200mila.

Trasferimenti: Se si parte da una località fuori della regione Toscana il trasferimento per l’Eremo di Chiusi della Verna, dove inizia il Cammino, si consiglia di farlo in auto perché in treno ci vuole molto tempo a causa dei continui cambi di treni regionali, gli unici che permettono il trasporto delle biciclette non smontate. Si può tenere come riferimento la città di Arezzo facilmente raggiungibile in auto, con uscita specifica dall’Autostrada del Sole e, se non si vuole pedalare per Bibbiena e Chiusi de la Verna, si può lasciare la macchina ad Arezzo in un parcheggio a pagamento e prendere il trenino che porta  a Bibbiena e poi risalire pedalando per l’Eremo. Da Bibbiena c’è anche un autobus che potrebbe trasportare le biciclette nel vano porta bagagli con supplemento. Valutate.
Comunqne per tuttte le informazioni specifiche si può consultare la Guida Di qui passò Francesco di Angela Seracchioli, edizioni Terre di Mezzo.

Quanto tempo è necessario?
Le tappe in bicicletta proposte nella Guida Di Qui Passò Francesco, in genere uniscono due o tre giorni del percorso a piedi, e i chilometri indicati per ogni tappa sono arrotondati ai 500 m. superiori. Ovviamente nel computo non sono considerati i giri che si fanno nelle varie cittadine che si attraversano.
Esclusi i giorni per i trasferimenti da casa si possono preventivare 7-8 giorni di Cammino.  Anche se i chilometri sembrano ben poca cosa per i super allenati, utilizzate il tempo non solo per pedalare (e mangiare) ma anche per apprezzare le bellezze dei luoghi che attraverserete così pieni di natura, storia, arte e spiritualità. Trovate il tempo per sostate a lungo nei luoghi della legati alla storia e vita di San Francesco.

Buone norme di comportamento
Sui sentieri e sulle strade adottate sempre un comportamento corretto da ciclista: casco, abbigliamento colorato visibile da distanza e campanello. Non correte, soprattutto in discesa, e sulle strade secondarie o sui sentieri fate attenzione perché potreste incrociare improvvisamente qualche contadino, che pascola bovini o pecore, abitanti del luogo a passeggio ma anche pellegrini a piedi che su questo Cammino con la bella stagione sono numerosi. Considerate inoltre che si attraversano zone naturali protette: è bene non disturbare gli animali della zona.

Pedalate con calma perché questo Cammino, al pari degli altri di antica fede, non è una pista da corsa dove dimostrare la propria forza fisica o perizia tecnica!

Foto Miniature

         

 

        

         
       

           

       

* Riccardo Latini,
Professore di Geografia in un liceo dell’hinterland milanese. Amante della montagna, da sempre ha unito la professione con la ricerca sul territorio. Dopo anni di escursioni “verticali” si è appassionato ai “sentieri orizzontali” e ha percorso, anche più volte, tutti i grandi Cammini storici che conducono a Santiago di Compostela in Spagna; La Via Domitia in Francia, La Via Francigena da Canterbury a Roma; i Cammini italiani: Cammino di San Francesco, da La Verna a Boggio Bustone e il Cammino dell’Angelo, da Poggio Bustone a Monte Sant’Angelo, il Cammino di Sant’Agostino per un totale di circa 13.000 km.
Ha sempre avuto con se la bicicletta senza rinunciare a camminare per centinaia di chilometri spingendola, infatti si considera un “falso ciclista”.
Autore di articoli e un paio di opere in ambito geografico-didattico e anche autore di tre Guide sui Cammini di Santiago per 7 Cammini descritti:
Guida al Cammino Francese, Aragonese e Finisterra-Muxia in bicicletta, Terredimezzo, 2012 (4 ed.);
Guida al Cammino de la Costa, del Cammino Primitivo e il Cammino di Finisterre-Muxia a piedi e in bicicletta, Ed. ACG, Gessate-Mi, dicembre 2009; 
Guida a la Via de la Plata e Cammino Sanabrese a piedi e in bicicletta, Terredimezzo, 2010.
Inoltre
Guida a la Via Francigena da Canterbury alle Alpi. 1000 km sulle orme di Sigerico, Terredimezzo, 2011;
Guida a la Via Francigena in Valle d’Aosta e Piemonte, Terredimezzo, 2012.

E’ autore anche della sezione in bicicletta delle Guide:
Cammino di San Francesco:
Angela Seracchioli, Di qui passò Francesco. 350 km da L’Eremo di La Verna a Poggio Bustone,  Terredimezzo, 2012 (4 ed.);
Cammino dell’Angelo:
Angela Seracchioli, Con le ali ai piedi. 500 km da Poggio Bustone a Monte Sant’Angelo,  Terredimezzo, 2010.

Possiede circa trecento libri sui Cammini di Santiago, la Via Francigena e un vasto archivio di libri e testi sui Cammini di antica fede.
E’ volontario d’ambulanza e insegna dal come docente volontario presso l’U.T.E. – Università per Tutte le Età – di Brugherio (MB).

SITO per l’aggiornamento delle Guide e sui Cammini:  www.passipellegrini.it (in fase di revisione)

Riccardo Latini si definisce:
Io sono e rimango un camminatore e la bicicletta negli anni è diventata la protesi che mi stacca dal suolo solamente per permettermi di percorre un Cammino in un tempo di poco più breve di un camminante. Sono un ciclista atipico, in sostanza sono un falso ciclista. Appena posso scendo dalla bicicletta e cammino, e non solo per necessità, come su una impegnativa salita, ma anche per il piacere di ritrovare il contatto con il suolo.


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